Messaggio del Segretario Generale in occasione della Giornata Mondiale contro il traffico di esseri umani
30 lugl – Il traffico di esseri umani è un reato odioso che tocca ogni parte del mondo. Circa il 72 per cento di vittime accertate è costituito da donne e ragazze, mentre la percentuale di bambini e bambine vittime è più che raddoppiata tra il 2004 e il 2016, secondo l’Ufficio ONU contro droga e crimine (UNODC). La maggior parte delle vittime è oggetto di traffico finalizzato allo sfruttamento sessuale, mentre altri sono preda di lavoro forzato, reclutamento come bambini soldato e altre forme di sfruttamento e abuso.
Trafficanti e gruppi terroristi prendono di mira le persone vulnerabili, dai poveri a coloro che sono presi nel giogo della guerra o subiscono discriminazioni. Nadia Murad, la prima vittima di questo traffico a essere nominate Ambasciatrice di buona volontà delle Nazioni Unite, ha ottenuto lo scorso anno insieme a Denis Mukwege il Premio Nobel per la pace, per avere stimolato l’azione internazionale volta a porre fine al traffico e alla violenza sessuale nei conflitti.
Guerre, spostamenti forzati di popolazione, cambiamenti climatici, disastri naturali e povertà esasperano vulnerabilità e disperazione, creano così le premesse per alimentare il traffico di esseri umani. Sono i migranti a essere presi di mira. Migliaia di persone sono morte in mare, nei deserti, in centri di detenzione, per mano di trafficanti e di contrabbandieri di esseri umani che lucrano in modo mostruoso, spietato.
Tuttavia, anche l’indifferenza quotidiana a abusi e sfruttamento esige un sinistro pedaggio. Infatti, sono moltissime le imprese che, dal settore delle costruzioni alla produzione alimentare a quella di beni di consumo, traggono profitto dalla miseria.
L’azione multilaterale ha generato progresso, compreso in virtù della Convenzione di Palermo e del suo Protocollo per prevenire, sopprimere e punire il traffico di esseri umani, in modo particolare donne e bambini. La maggior parte degli Stati ha adottato la legislazione necessaria, e alcuni di essi hanno di recente registrato le prime condanne in materia. Tuttavia occorre fare di più per sottoporre alla giustizia le reti transnazionali di trafficanti e, soprattutto, garantire che le vittime siano identificate e sia dato loro accesso alla tutela e ai servizi di cui hanno bisogno.
Gli Obiettivi di sviluppo sostenibile prevedono la prevenzione di abusi e sfruttamento, l’eliminazione di tutte le forme di violenza contro tutte le donne e le ragazze, l’eradicazione del lavoro forzato, anche infantile. In occasione di questa Giornata, riaffermiamo dunque il nostro impegno ad arrestare il criminale, spietato sfruttamento di esseri umani per trarne un profitto e ad aiutare le vittime a ricostruirsi una vita.